Ngorongoro Conservation Area

La Ngorongoro Conservation Area è nota ai più per il Cratere dello Ngorongoro: dichiarato dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità nel 1979, è uno dei più grandi crateri vulcanici inattivi, intatti e non coperti da acque; si pensa che si sia formato circa 2 milioni e mezzo di anni dopo un’eruzione che ha fatto collassare la cima del vulcano verso l’interno. Il cratere è una specie di immenso zoo naturale, un paradiso terrestre che ospita, in un’area relativamente ristretta e ben delimitata, un’incredibile concentrazione di fauna selvaggia tra cui tutti e cinque i big five, compreso il rinoceronte nero. Il cratere delle Ngorongoro è un gioiello unico anche per le viste mozzafiato dal bordo del cratere verso la vallata, una savana di erbe alte e basse punteggiata di paludi, radure e laghi, circondata da boschi e foreste di acacie.

La Ngorongoro Conservation Area è tuttavia molto più ampia del cratere. Ricca di attrattive storiche e culturali, si estende tra la Rift Valley e il Serengeti, del cui ecosistema fa parte. Caratterizzata da una grande varietà di habitat, che vanno da pianure erbose e savane, foreste e laghi, montagne e crateri vulcanici, laghi e fiumi, ha un fascino che va addirittura oltre l’incredibile ricchezza di fauna selvaggia e la meraviglia dei suoi paesaggi, poiché qui ha origine la storia dell’umanità, ben testimoniata da siti archeologici di straordinaria importanza: Olduvai Gorge, dove sono stati trovati resti di ominidi risalenti a 2,1 milioni di anni fa, e Laetoli, dove le tracce di ominidi risalgono addirittura a 3,6 milioni di anni fa.

Nell’area, Riserva dell’Uomo e della Biosfera dal 1971, unica in tutta l’Africa per l’integrazione tra conservazione delle risorse naturali e tutela delle popolazioni locali tradizionalmente presenti, abitano anche numerosi masai nei loro tradizionali boma, per completare il quadro di un territorio in cui pare essere racchiuso il fascino dell’intero continente africano!

Titolo

Ngorongoro Conservation Area: 8.292 km²

più o meno come l’Umbria!

Ngorongoro Crater: 264 km²

più grande dell’Isola d’Elba!

Mappa dell'area dello Ngorongoro

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altitudine

  • da 1.230 a 3.648 metri (alla cima del Mount Lolmalasin)
  • all’interno del cratere (Lake Magadi) 1.730 metri circa
  • dislivello dal fondo del cratere 610 metri

giorni di visita

Cratere: 1 giorno – permanenza massima 6 ore

1 o 2 giorni nella Conservation Area oltre al giorno di visita al cratere

dove alloggiare

  • Nel distretto di Karatu – fuori dall’area protetta risparmi le tasse di alloggio nel parco
  • Nell’area dello Ngorongoro – per un accesso diretto al cratere e se i giorni di visita sono più di uno
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LUOGHI DELLA NGORONGORO CONSERVATION AREA

Ngorongoro Conservation Area Olduvai Gorge

Siti storici

40 km a nord-ovest del cratere di Ngorongoro, verso il Serengeti, l’imperdibile Olduvai Gorge (o Oldupai Gorge), che si estende per circa 50 km ed è profonda fino a 90 m, è tra le più preziose ed emozionanti testimonianze dell’evoluzione dell’uomo. I reperti che vi sono stati rinvenuti, risalenti a circa 2 milioni di anni fa, vanno dall’Australopitecus sino all’Homo Habilis. Oltre al piccolo ma strabiliante museo, dal sito si ammira il suggestivo paesaggio, caratterizzato dal monolite che sovrasta la gola, con la stratificazione delle differenti ere geologiche nelle rocce vulcaniche erose dalle acque che vi scorrevano.
Le impronte di Laetoli, 40 km a sud-ovest dell’Olduvai Gorge, risalenti a oltre 3 milioni di anni fa, sono le più antiche impronte conosciute dei primi antenati dell’uomo. Al momento il sito, oggetto di studi, non è visitabile perché le impronte sono coperte.

Fenomeni naturali

A nord dell’Olduvai Gorge si trova la spettacolare duna Shifting Sands, sacra per i Masai, creata dalla cenere vulcanica nera e magnetica proveniente dall’Oldoinyo Lengai. Alta quasi 9 metri ed estesa per circa 100 metri, isolata nel mezzo di un’ampia radura, in un paesaggio mozzafiato, la duna ha davvero qualcosa di magico: la sabbia ferrosa impalpabile il cui elettromagnetismo ne impedisce la dispersione forma la duna che da migliaia di anni si muove, lentamente ma visibilmente, anche sotto gli occhi dei visitatori. I Masai le attribuiscono il potere di regalare alle donne e alla terra la fertilità. La duna è spinta lentamente dal vento verso ovest alla velocità di circa 17 metri all’anno. Nei pressi del sito dei cippi in pietra ne indicano lo spostamento di anno in anno.
Ngorongoro Conservation Area Shifting Sands

Grande migrazione

Le savane a nord del cratere di Ngorongoro sono, tra dicembre e marzo, una tappa della grande migrazione di gnu e zebre, che in questi mesi mettono al mondo i loro cuccioli e li svezzano, sino a quando saranno pronti per intraprendere il lungo cammino di 800 chilometri che nel volgere di un anno li riporterà in queste medesime savane.

Le Gol Mountain, nella remota estremità settentrionale della Ngorongoro Conservation Area, formatesi milioni di anni prima della formazione del cratere dello Ngorongoro, dominano le ampie vallate serpeggianti tra canyon e spettacolari formazioni rocciose, aride nella stagione secca, rigogliose, verdi e colorate di fiori durante la stagione delle piogge, quando da qui passano gli animali della grande migrazione per concludere il loro viaggio verso sud.
Ol Karien Gorge, a nord delle Gol Mountain, è una gola profonda e stretta, lunga circa 8 km, importante per la nidificazione del Grifone di Ruppell. Per godere dello spettacolo della nidificazione il periodo migliore va da marzo ad aprile, mentre da dicembre a marzo il passaggio della grande migrazione offre il consueto spettacolo dei predatori e delle loro numerosissime prede. Michael Grzimek, che insieme al padre, il ricercatore tedesco Bernhard Grzimek, ha scoperto e istituito il Serengeti National Park, del cui ecosistema fa parte anche la Ngorongoro Conservation Area, stava volando proprio su questa gola quando un avvoltoio ha colpito il suo velivolo provocando l’incidente in cui è morto.
Masek Lake è un lago alcalino poco profondo al confine con il Serengeti, che condivide lo stesso bacino di Ndutu Lake. L’area intorno ai due laghi è circondata da boschi e praterie, terreno di pascolo ricco di sali minerali essenziali durante l’allattamento dei cuccioli di gnu e zebre, che qui sostano con il consueto seguito di predatori prima di iniziare la grande migrazione.

Trekking

Paesaggi meravigliosamente selvaggi e solitari si incontrano addentrandosi verso gli altipiani orientali che si estendono da Olmoti Crater a Mount Lolmalasin, a Empakaai Crater, sino al vulcano attivo Oldoinyo Lengai, oltre il confine della Ngorongoro Conservation Area, verso Lake Natron. Tra le gite praticabili, il trekking non troppo impegnativo verso il fondo dell’Empakaai Crater o, sempre accompagnati da un ranger armato, la passeggiata nei pressi dell’Olmoti Crater, da cui sgorga il fiume Munge, che si riversa verso lo Ngorongoro Crater in una spettacolare cascata: da Nainokanoka parte una bella passeggiata attraverso la foresta sino alla cima della cascata. Da Nainokanoka, e sempre accompagnati da un ranger armato, parte anche l’escursione giornaliera verso la cima del Mount Lolmalasin, il cratere più alto dell’area e la terza montagna più alta della Tanzania, con i suoi 3.700 m di altitudine.
A sud dell’area, da Irmisigiyo, sempre accompagnati da un ranger armato, ci si può avventurare a piedi sino alla scarpata della Rift Valley con una facile passeggiata di circa 3 ore (andata e ritorno), per lasciarsi abbagliare dalla indimenticabile vista di Lake Eyasi dall’alto.

Per i più allenati al trekking, è possibile salire, in 7 ore tra andata e ritorno, sino alla cima del vicino Mount Lemakarot (o Mount Lemagarut), a 3.167 metri di altitudine, da cui si può ammirare il panorama incredibile delle pianure circostanti, da Lake Eyasi, al Serengeti allo stesso cratere dello Ngorongoro.

Ngorongoro Conservation Area Boma Masai

Popolazioni locali

La Ngorongoro Conservation Area vede la presenza di molte tribù tradizionali integrata con la salvaguardia della fauna selvatica. Intelligenti iniziative a sostegno dell’integrazione sono portate avanti con successo, con il risultato di favorire il ripopolamento dei predatori dell’area con l’aiuto dei Masai, capaci da sempre di convivere con la fauna locale. La tradizione della caccia al leone, rito di iniziazione Masai, è stata abilmente sostituita da incentivi alla tracciatura dei predatori, finalizzata alla tutela e alla conservazione delle specie a rischio.

Nell’area vi sono molti tradizionali boma dove i turisti possono avvicinarsi alla vita tradizionale dei Masai del luogo, sia con visite organizzate, sia con incontri casuali (ma in questo caso è vietato avvicinarsi e disturbare i Masai). In entrambi i casi, l’autenticità dei Masai che vivono secondo una tradizione millenaria permette ai turisti incontri veri e non messe in scena a beneficio degli stranieri!

distanze e accessi

  • Lodoare Gate: mezz’ora da Karatu, 4 ore da Arusha
    (entrata alla Ngorongoro Conservation Area)
  • Lodoare Gate – Seneto Gate: 1 ora
    (entrata Conservation Area – accesso per discesa cratere)
  • Lodoare Gate – Lemala Gate: 1 ora
    (entrata Conservation Area – accesso discesa/risalita)
  • Lodoare Gate – Lerai Gate: 40 minuti
    (entrata Conservation Area – uscita da risalita cratere)
  • Lerai Gate – Oldupai Gorge: 1 ora e mezza
  • Oldupai Gorge – Naabi Hill Gate: 1 ora
  • Lerai Gate – Naabi Hill Gate: 2 ore
  • Naabi Hill Gate – Seneto Gate: 2 ore

Mappa del cratere dello Ngorongoro

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VISITA AL CRATERE

L’accesso al cratere è consentito da due vie: Seneto, a sud-ovest, verso il Serengeti, e Lemala, a nord est. L’accesso da Seneto è quello preferenziale non solo per chi soggiorna nelle strutture circostanti, ma anche per chi arriva da Karatu o comunque da Lodoare Gate. Lemala è invece l’accesso privilegiato per chi soggiorna nelle strutture a nord del cratere ed è un po’ meno affollato.

La presenza di molti turisti e quindi di molte auto da safari, soprattutto in alta stagione, è inevitabile, ma non intacca affatto la bellezza e la ricchezza del parco. Come in tutti gli itinerari di safari, la presenza di molte guide, sempre in contatto radio, facilita gli avvistamenti e nulla toglie all’autenticità del parco, in cui si trova la più alta concentrazione di predatori di tutta l’Africa. Gli gnu e le zebre che vivono nel cratere dello Ngorongoro non prendono parte alla grande migrazione, che pure passa dall’Area dello Ngorongoro, ma non dal cratere.

Nel cratere mancano due specie abbondantemente presenti negli altri parchi: le giraffe, presumibilmente perché avrebbero difficoltà a scendere le ripide pareti del cratere e, senza che invece se ne possa supporre la ragione, gli impala.

Durante le 6 ore massime consentite di visita c’è tempo e modo di esplorare tutte le aree del fondo del cratere e di sostare per gli avvistamenti. Per una sosta l’ideale è la spettacolare area attrezzata di Ngoitoktok, con la pozza degli ippopotami e una vista di struggente bellezza.

L’uscita dal cratere è consentita tramite Lemala road, indicata per chi soggiorna nelle strutture a nord del cratere e si dirige verso gli Altipiani del nord della Ngorongoro Conservation Area, mentre Lerai road è la via d’uscita per chi si dirige verso il Serengeti o ritorna verso Karatu.

I predatori nel cratere dello Ngorongoro

tra i siti migliori per gli avvistamenti di

leoni iene maculate (o iene ridens) sciacalli dal dorso argentato sciacalli striati

molto frequenti gli avvistamenti di

ghepardi

possibili gli avvistamenti di

leopardi serval zibetti africani genette proteli (o iene insettivore) lupi africani (o sciacalli lupastri) iene striate

molto rari gli avvistamenti di

licaoni • caracal pitoni delle rocce africane

Gli erbivori e altre specie nel cratere dello Ngorongoro

tra i siti migliori per gli avvistamenti di

 rinoceronti neri gnu coda nera barbabianca  zebre  bufali elefanti

molto frequenti gli avvistamenti di

damalischi (o antilopi topi) gazzelle di Thomson gazzelle di Grant antilopi dei canneti montane congoni (o alcelafi di Coke) dik dik antilopi saltarupi (o oreotragi) galagoni (o bushbaby) 
facoceri  ippopotami

possibili gli avvistamenti di

antilopi d’acqua (o cobi)  antilopi oribi antilopi raficeri campestri eland (o antilopi alcine) otocioni (o volpi dalle orecchie a pipistrello)
babbuini verdi (o anubi) colobi guereza bianchi e neri cercopitechi verdi cercopitechi del diadema (o cercopitechi gola bianca o scimmie blu)
tartarughe leopardo

birdwatching

Rapaci • Segretario• Avvoltoio testabianca • Capovaccaio pileato • Grifone africano • Capovaccaio • Grifone di Rüppell• Avvoltoio orecchiuto• Aquila marziale• Aquila rapace • Albanella pallida • Poiana montanae altre specie
Altre specie • Struzzo⚑ • Faraona crestata⚑ • Francolino Pettogrigio⚑ • Grandule faccianera⚑ • Fenicottero minore⚑ • Succiacapre d’Abissinia • Gru coronata grigia• Otarda kori(in foto) • Turaco di Schalow• Turaco di Hartlaub• Cicogna bianca⚑ • Cicogna sellata⚑ • Airone guardabuoi • Pellicano comune • Cavaliere d’Italia • Corriere bandacastana⚑ • Corriere asiatico⚑ • Pavoncella alinere • Pavoncella fabbro • Combattente • Barbetto giallorosso⚑ • Indicatore dorsoverde • Inseparabile di Fisher⚑ • Corvo del capo • Pigliamosche azzurro codabianca • Cincia golarossa• Calandrella capirossa⚑ • Apalis di Karamoja• Apalis testabruna • Cisticola di Hunter • Cisticola lamentosa • Cloropeta montana • Luì bruno • Silvia bruna⚑ • Storno di Kenrick⚑ • Storno di Hildebrandt• Codinero di brughiera⚑ • Sassicola mangiaformiche del nord⚑ • Monachella lametosa• Nettarinia del Tacazze⚑ • Nettarinia alidorate • Tessitore codarossiccia• Vedova di Jackson⚑ • Calandro beccolungo • Unghialunga golarosa⚑ • Pispola dorata•  Cutrettola⚑ • Canarino panciabianca⚑ • Canarino beccogrosso • Canarino capogialloe molte altre specie
specie a rischio
specie endemica della Tanzania
specie endemica della Tanzania e Paesi vicini
 specie endemica dell’Africa
 specie migratoria

ATTIVITÀ NEL PARCO INCLUSE NEI NOSTRI SAFARI

In auto: i nostri programmi prevedono la discesa al cratere dello Ngorongoro, accompagnato dalla tua guida privata che ti condurrà in questo incredibile paradiso naturale alla ricerca degli avvistamenti più emozionanti.
Se viaggi con noi tra novembre e marzo, oltre alla giornata dedicata alla discesa nel cratere, riserveremo altri uno o due giorni all’area nord occidentale della Ngorongoro Conservation Area per godere dello spettacolo degli animali che attendono l’inizio della grande migrazione con i loro cuccioli appena nati.

L’ingresso ai parchi nazionali in Tanzania è permesso solo ai fuoristrada autorizzati dei tour operator locali con regolare licenza. I percorsi dei safari sono rigorosamente vincolati ai sentieri tracciati. La ferrea regolamentazione dei parchi ha il lodevole fine di salvaguardare la natura incontaminata e di sostenere l’economia locale. Il “turismo fai da te” è difficilmente praticabile. Con noi, tour operator locale a partecipazione italiana, potrai realizzare il tuo sogno di un safari su misura! Contattaci

ATTIVITÀ FUORI DAL CRATERE

Boma (villaggio Masai): il safari nello Ngorongoro è una delle migliori occasioni per visitare un autentico Boma Masai, tra i tanti insediamenti presenti nell’area.

Olduvai Gorge: uno dei luoghi da cui inizia la storia dell’uomo, un sito archeologico imperdibile per gli appassionati di storia, dove visitare anche il piccolo museo, sebbene gli originali dei reperti più rilevanti siano conservati al museo di Dar es Salaam. L’entrata all’Olduvai Gorge include anche altre escursioni; da non perdere la spettacolare duna di sabbia magnetica sacra ai Masai Shifting Sands.

Passeggiate e trekking per chi sceglie di passare più giorni nella Ngorongoro Conservation Area.

Per le informazioni sulle tasse di passaggio e alloggio nei parchi, già incluse nel prezzo dei nostri safari, visita la pagina Tasse dei parchi. Il sistema di tassazione del turismo nei parchi della Tanzania è il necessario contributo per la conservazione di un patrimonio naturale incontaminato e selvaggio, di inestimabile valore ambientale.

Per le informazioni generali su tutti i parchi della Tanzania e su questo parco – quando andare, dove si trova, mete vicine – torna alla pagina Parchi della Tanzania

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