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Fare un safari in Tanzania scegliendo un’agenzia viaggi tradizionale consente il vantaggio di poter usufruire di un pacchetto completo volo-safari-assicurazioni interamente gestito dall’Italia. Ha però lo svantaggio di offrire soluzioni spesso standard a un prezzo mediamente più alto (a parità di proposta offerta). Le soluzioni standard hanno il grosso limite di non tener conto dell’effettiva posizione degli animali che durante l’anno, a seconda del periodo, migrano da un’area all’altra. Visita la nostra pagina “la grande migrazione” per capire quanto incida la stagione sull’itinerario di un safari in Tanzania.

Inoltre, qualunque agenzia dovrà appoggiarsi a un tour operator locale (sono gli unici autorizzati): la mediazione potrà essere diretta o, più frequentemente, intermediata dai grandi operatori turistici. Se scegli di viaggiare con un’agenzia tradizionale, puoi cercarne una che lavori direttamente con un operatore locale, in modo da non rinunciare alla qualità di un safari personalizzato e flessibile. Se sei interessato a un’agenzia viaggi italiana che organizza safari in Tanzania con noi, saremo lieti di metterti in contatto con quella con cui collaboriamo, a cui i nostri turisti possono appoggiarsi sia per un pacchetto completo sia anche solo per i voli!

E se invece viaggiassi con un tour operator locale?

In tal caso dovrai provvedere alla prenotazione dei voli (da solo o appoggiandoti a un’agenzia). Quotazione e pagamento saranno in dollari e dovrai pagare tramite bonifico internazionale.

Se scegli un tour operator serio e di qualità, il tuo safari sarà personalizzato e si svolgerà nelle aree adatte alla stagione in cui viaggerai. Ma c’è da fidarsi? Sì, c’è da fidarsi, ma non a occhi chiusi! Le trappole e i rischi ci sono!

Ecco il nostro vademecum per evitare problemi:

    1. Verifica che il tour operator abbia una licenza turistica di tipo A valida per l’anno in corso. Come puoi fare? Vai a questa alla pagina ufficiale del ministero del turismo tanzaniano e digita nell’apposito spazio il nome del tour operator: se lo trovi, ha la licenza per condurre e organizzare un safari nei parchi della Tanzania.
    2. Chiedi al tour operator il numero di assicurazione per la responsabilità turistica (tour operator liability): si tende a dare per scontato che un’agenzia viaggi sia assicurata in caso di inadempienza o di danni derivanti dalla sua responsabilità, ma in Tanzania non è un obbligo, quindi meglio sincerarsene.
    3. Chiedi informazioni sul tuo itinerario e sugli alloggi e chiedine la posizione (ad esempio, se pernotti dentro il parco, e se sì, esattamente in quale parco). Fai attenzione, potresti alloggiare fuori dal parco ma in una struttura che ha il nome del parco!
    4. Chiedi dettagli sugli orari (di massima) di ingresso e uscita dai parchi previsti nel tuo itinerario: spesso itinerari apparentemente uguali differiscono significativamente nell’effettivo tempo dedicato al safari.
    5. Chiedi preventivi dettagliati, in cui l’importo del safari e dell’estensione mare siano separati.
    6. Diffida dei pagamenti non tracciati: saldare in contanti all’arrivo appare come una facilitazione, ma un pagamento cash potrebbe essere un segnale di evasione fiscale. Il blocco dell’operatività di un operatore in caso di irregolarità fiscali sistematiche è uno dei rischi maggiori per i turisti.
    7. Chiedi se e quando ti sarà inviata la fattura. L’unica risposta corretta è che al ricevimento del bonifico sarà emessa una fattura con QR code (EFD receipt, per la precisione) a tuo nome, in scellini tanzaniani, al cambio del giorno come pubblicato dalla Bank Of Tanzania (cerca USD nella colonna Currency e controlla il valore alla colonna Mean). L’assenza di EFD receipt è sicuramente indice di evasione fiscale. Potrai verificare la tua EFD receipt utilizzando il QR code. Il sito dell’autorità fiscale tanzaniana potrebbe non essere sempre perfettamente funzionante e aggiornato, ma prima o poi tutte le fatture, compresa la tua, saranno visibili. Sulla EFD receipt troverai indicato il nome del tour operator in intestazione (compilazione obbligatoria) e il tuo nome alla voce Customer Name (compilazione non obbligatoria). L’importo sarà indicato con e senza VAT (la nostra IVA) al 18%. Il tuo pagamento corrisponderà al TOTAL INCLUSIVE OF TAX. Le start-up sono esenti da VAT, quindi una receipt potrebbe essere regolare anche se emessa a zero VAT.
    8. Diffida dei prezzi bassi: i safari hanno dei costi incomprimibili di ingresso nei parchi, carburante, manutenzione delle auto, tariffe degli alloggi nei parchi. Se paghi meno, ricevi di meno o non viaggi in sicurezza.
    9. Diffida delle indicazioni di mancia obbligatoria: le guide e i driver (spesso free lance) dovrebbero essere pagate dal tour operator che ha l’obbligo di adempiere agli obblighi di legge (tra i quali il versamento dei contributi). La mancia è una liberalità, ma non può sostituire la remunerazione del personale.
    10. Posso fidarmi delle recensioni? Sì e no! Un turista può essere contento anche se ha viaggiato con un tour operator non certificato, o con una guida non pagata, o se non gli è stata fatta la fattura (EFD receipt). Essere soddisfatti non significa non aver corso dei rischi. E le recensioni negative? Capitano, ma devi tener conto che chi emette la EFD receipt ha poche leve (non avendo fondi cash) per compensare l’insoddisfazione del cliente.

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